Vuoi sapere come si possono ottenere dei prestiti per ditte individuali nel 2023? Sei arrivato nel posto giusto.
E se chi chiede il prestito è considerato un cattivo pagatore o protestato, il prestito si può ottenere lo stesso?
C’è una sostanziale differenza tra i prestiti personali e quelle per le ditte individuali, e ciò dipende soprattutto dal tipo di garanzia che occorre dare al momento della richiesta. Ci sono vantaggi e svantaggi a fronte di questo tipo di richiesta di prestiti.
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Prestiti per ditte individuali 2023: cosa sono? Che requisiti hanno?
I prestiti per ditte individuali sono dei prestiti che vengono richiesti da individui titolari di un’azienda – con o senza dipendenti – per avviare la propria attività.
I prestiti per le ditte individuali, a differenza di quelli personali, non richiedono la garanzia, ad esempio, di una busta paga. È necessario invece che il titolare della ditta individuale sia ovviamente in possesso della partita IVA, oltre ad aver effettuato l’iscrizione al Registro delle imprese.
Stiamo parlando di una situazione differente, soprattutto perché in questo caso è di un’azienda che parliamo e non del singolo individuo e bisogna considerare molteplici aspetti.
Rientrano in queste categorie, per esempio, i giovani imprenditori che hanno necessità di un prestito veloce per la ditta individuale al fine di amministrare il capitale della società nascente.
Può capitare che all’apertura del proprio business, si palesino più spese di quelle previste e allora bisogna richiedere un prestito, in modo tale che la propria attività professionale possa essere implementata.
Ma quali sono i requisiti per ottenere un prestito veloce per una ditta individuale?
Ovviamente bisogna dimostrare la solidità del proprio progetto professionale. Si parte infatti da un business plan dettagliato che consente alla finanziaria di analizzare l’area di mercato in cui si decide di muoversi.
Un business plan è un documento di fattibilità che descrive il progetto d’impresa, cioè illustra in modo sintetico le caratteristiche dell’azienda, i suoi obiettivi e le strategie che è in grado di attuare per raggiungere questi obiettivi.
Successivamente bisogna analizzare:
- La potenzialità futura del progetto;
- Le necessità di migliorare alcuni aspetti tecnologici e ottenere così risultati più importanti.
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Sei un lavoratore autonomo e vuoi un prestito per ditta individuale? Requisiti necessari.
C’è un’ulteriore differenza da tenere in conto se sei devi richiedere un finanziamento per ditta individuale, ovvero quella che concerne la tua condizione di lavoratore autonomo.
I prestiti di questa tipologia, generalmente, per coloro che hanno tra i 18 e 35 anni, sono gestiti da Invitalia, che si occupa proprio di proporre soluzioni ideali di finanziamenti per l’avvio di nuove imprese da parte di giovani.
I requisiti basici che ti occorrono per avviare la tua impresa sono:
- Aver compiuto 18 anni;
- Non essere classificati come dipendenti di altre società;
- Essere residenti in Italia;
- Avere la sede legale e operativa dell’azienda in Italia.
Questa tipologia di prestito non può essere chiesta da un soggetto occupato o che abbia in essere un contratto di lavoro.
Ecco alcuni istituti di Credito, gruppi finanziari e società che concedono i prestiti per ditta individuale:
- Unicredit, con il Fast Credit;
- Findomestic;
- Poste Italiane, con il Prestito BancoPosta Affari;
- Intesa SanPaolo, con Nova+;
- Ubi Banca.
Prestiti per ditte individuali a cattivi pagatori: si possono ottenere?
Può capitare che colui che chiede un prestito per finanziare la propria ditta individuale sia considerato un cattivo pagatore, e allora come si fa?
Un cattivo pagatore o protestato è un soggetto che compare nell’elenco dei soggetti non tra i preferiti per richiedere un prestito. Solitamente è considerato un cattivo pagatore, una persona che paga sempre in ritardo le rate o che addirittura arriva a non poter più pagare.
Ottenere un prestito per ditta individuale se si è considerati cattivi pagatori è molto complesso, ma non impossibile. Le soluzioni principali sono due:
- Avere un garante, una figura affidabile per la banca, con un valido documento di reddito, una solida posizione finanziaria e una comprovata affidabilità creditizia. In tal caso si parla allora di fideiussione: nel caso il soggetto richiedente del prestito – cioè tu – non riuscisse a pagare le rate, ci penserà direttamente il garante (generalmente un familiare).
- L’ipoteca sull’immobile, ovvero fare in modo che la propria casa faccia da garanzia. Questa opzione però sarebbe meglio valutarla con attenzione, perché soprattutto se l’investimento che stai facendo è per avviare una nuova attività, i rischi di fallire sono al 50%.
In caso d’ipoteca sull’immobile, qualora chi ha ricevuto il prestito non fosse in grado di ripagare il debito, incorrerebbe in una procedura di espropriazione forzata: il pignoramento immobiliare. In poche parole la casa diventerà di proprietà del prestatore (banca o finanziaria che sia) e sarà venduta all’asta per soddisfare il credito.
Il consiglio è quello di farsi sempre aiutare da professionisti esperti e certificati, quando si devono prendere decisioni come queste, per poter valutare correttamente qual è la soluzione migliore per la propria situazione.
Ultimo aggiornamento effettuato il 2 Febbraio 2023 – 2 / 2 / 2023