Come diventare libero professionista

Ti sei sempre chiesto come diventare libero professionista perché finalmente hai deciso di metterti in proprio? Sei arrivato nel posto giusto.

Devi sapere che per intraprendere questa strada, dovrai adempiere ad alcune normative fiscali e burocratiche affinché la tua attività intellettuale possa risultare “a norma di Legge”.

Un libero professionista, contrariamente ad un’impresa, svolge un’attività individuale e intellettuale, tanto da farsi pagare un compenso proprio per via del servizio prestato. Scopri di seguito, tutte le attività da conseguire per svolgere senza problemi, la tua attività come libero professionista.

Come diventare libero professionista: aspetti fiscali nel 2024

Il primo passo che devi fare se ti chiedi come diventare libero professionista è quello di aprire la partita IVA. Erroneamente si pensa che quest’attività comporti anche l’iscrizione all’albo, in realtà l’iscrizione dipende dall’attività che svolgi.

Ci sono alcune attività che possono essere svolge come liberi professionisti senza iscrizione all’albo, tra queste troviamo ad esempio, la figura del copywriter, i consulenti, oppure i graphic designer.

E altre che invece richiedono l’iscrizione obbligatoria ad un albo specifico, come il caso dell’avvocato, dei giornalisti, dei commercialisti e dei medici.

Tra i consigli che possiamo darti su come diventare libero professionista, ti suggeriamo di fare affidamento a questi obblighi e procedure imposte dalla Legge:

  1. Apertura della P.IVA: un libero professionista senza partita IVA, non può svolgere la sua attività autonoma, altrimenti sarebbe un problema (oltre che commettere degli illeciti), nei confronti del fisco italiano.
  2. Codice Ateco: dovrai consultare un commercialista o la figura che ti segue durante l’apertura della P.IVA come lavoratore autonomo, in modo tale che possa individuare il codice Ateco più idoneo all’attività che svolgerai.
  3. Regime contabile e fiscale: un libero professionista può adottare il regime forfettario oppure quello ordinario (optando per una fiscalità più ampia e magari complessa). La scelta del regime spetta unicamente al commercialista, che saprà indicarti la strada migliore.
  4. Iscrizione all’ente previdenziale: in base all’attività svolta, sussistono diverse iscrizioni previdenziali (INPS, CIPAG, CNN) e così via.
  5. Iscrizione ad un eventuale albo: l’iscrizione all’albo – come abbiamo visto – non è obbligatoria, motivo per cui andrà determinata in base all’attività eseguita dal libero professionista.

L’apertura della propria attività autonoma comporta vantaggi e svantaggi, obblighi e doveri a cui dover far fede. Ad esempio, se volessi ottenere un prestito per P.IVA, la fattibilità è leggermente minore rispetto a quella richiesta da un dipendente con un contratto a tempo indeterminato.

Naturalmente questo non significa rinunciare alla propria volontà solo per delle possibili difficoltà da incontrare, ma è bene essere a conoscenza di tutti gli aspetti più importanti.

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Come diventare un libero professionista di successo nel 2024?

Ora che hai compreso come si diventa un libero professionista in termini burocratici, vediamo in che modo dovresti gestire la tua attività da lavoratore autonomo. L’organizzazione del tempo è un aspetto essenziale per raggiungere un buon equilibrio tra la vita personale e quella lavorativa.

Molto spesso il pressing fiscale molto alto potrebbe comportare dei problemi piuttosto ingenti, ma a fronte di una pianificazione aziendale ad HOC, sarebbe possibile scongiurare a monte queste criticità.

Il lavoro da libero professionista implica l’aspetto tecnico e operativo, da destinare ai propri clienti, e quello organizzativo e fiscale, per mandare le fatture (meglio adoperare un software di fatturazione elettronica semplice da usare), tener conto delle tasse da versare e partecipare ad eventuali corsi di formazione.

Su 40 ore di lavoro settimanale, la suddivisione corretta e più veritiera possibile sarebbe: 30 ore da dedicare ai clienti (tra call e operatività), e le restanti 10 ore per la propria organizzazione.

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Budget di partenza

Il budget di partenza è estremamente importante. La tua attività è agli inizi, e come in qualsiasi startup dovrai riservare una partire del tuo capitale in costi fissi quali: marketing, spese vive ed eventuali investimenti nell’arredamento del tuo ufficio.

Se avessi delle difficoltà economiche, ti suggeriamo di richiedere un microprestito online, la cui base sarà la tua ancora di salvezza ancor prima di poter compromettere l’intera attività da libero professionista.

La parola chiave per raggiungere il successo anche in questo caso è soltanto una: pianificazione fiscale.

Proteggi il tuo patrimonio

Contrariamente ad una società a responsabilità limitata, in una ditta individuale (come libero professionista), il patrimonio attaccabile qualora risultassi protestato o un cattivo pagatore, è quello personale.

Trova il modo per proteggerlo – richiedendo aiuto ad un esperto del settore – ed assicurarti di non compiere mosse azzardate che possano compromettere la tua carriera da imprenditore.

Analisi di fattibilità

Ora che hai compreso come diventare libero professionista per Legge (aprendo partita IVA, scegliendo un regime fiscale idoneo e richiedendo l’iscrizione alla Camera di Commercio), dovrai stilare un business plan in cui si evince la fattibilità della tua scelta.

Assicurati di sapere minuziosamente i costi fissi e quelli variabili, cercando – almeno inizialmente – di risparmiare più che puoi.

Generalmente i costi per l’apertura dell’IVA sono gratuiti, salvo che il commercialista decida di farti pagare un forfait per il servizio che giustamente offre.

Ora che sai i passaggi obbligatori utili al fine di come diventare libero professionista, ci auguriamo che la tua carriera come lavoratore autonomo possa essere ricca di successi e soddisfazioni. Per qualsiasi dubbio, commenta l’articolo.

Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2024.

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