Ristrutturazione del debito

La ristrutturazione del debito è uno strumento che permette all’impresa in crisi di riuscire a migliorare o meglio ridurre l’esposizione debitoria e ottenere un riequilibrio della situazione finanziaria.

Ma come funziona esattamente la ristrutturazione dei debiti e quando è possibile accedere a questa soluzione? Lo scopriamo nel dettaglio in questa guida completa!

Piano di Ristrutturazione del debito: cosa dice la legge

Il piano di ristrutturazione del debito è stato introdotto con l’articolo 57 del decreto legislativo 14/2019. Questo rappresenta un mezzo per il risanamento del debito, anche bancario, alle imprese che si trovano in crisi finanziaria.

L’accordo di ristrutturazione del debito permette di accedere a uno strumento negoziale che vede infine, anche ove necessario l’omologazione mediante il tribunale.

In poche parole, l’accordo viene siglato tra i creditori e il rappresentante della società o impresa che ha attualmente dei problemi a corrispondere quanto dovuto.

Grazie a questo accordo si offre la possibilità di sanare la crisi e di salvare l’impresa, in modo tale da garantire ai creditori anche la soddisfazione di parte del credito.

Mediante la ristrutturazione del debito è possibile per l’imprenditore dirigere la sua impresa, mentre il suo patrimonio viene assistito da delle tutele al fine di permettere il risanamento nei confronti dei suoi creditori.

Quando si applica la ristrutturazione del debito?

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti vengono proposti a:

  • Imprenditori con un’attività commerciale
  • Ente collettivi
  • Persona giuridica
  • Artigiani
  • Agricoltori
  • Gruppo di imprese e società pubblica con esclusione degli enti pubblici e delle imprese che sono sottoposte a un’amministrazione straordinaria oppure a una liquidazione amministrativa coatta.

Non è possibile accedere alla ristrutturazione del debito nel caso in cui ci si configura come impresa minore.

Inoltre, per accedere a questo accordo è necessario avere specifici requisiti quali:

  1. Un attivo patrimoniale con un ammontare annuo complessivo non superiore ai 300 mila euro nei tre esercizi precedenti al deposito dell’istanza
  2. Ricavi per un ammontare complessivo annuo non superiore ai 200 mila euro nei tre esercizi che precedono l’inizio dell’attività o dall’inizio della stessa
  3. Un ammontare dei debiti non scaduti che non superi i 500 mila euro

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Quali sono le condizioni per la ristrutturazione del debito?

Le condizioni per la ristrutturazione debito, prevedono che l’imprenditore si trovi in uno stato di insolvenza o di crisi.

Il termine crisi intende uno stato di difficoltà finanziaria ed economica che rende l’insolvenza del debitore probabile, e che quindi si manifesta attraverso dei flussi di cassa non adeguati a far fronte a tutte le obbligazioni previste.

Con il termine insolvenza, invece, si va a definire lo stato di un debitore con degli inadempimenti che dimostrano come questo non sia in grado di soddisfare in modo regolare le obbligazioni in essere con il creditore.

Gli imprenditori in stato di crisi e gli insolventi, possono accedere all’accordo di ristrutturazione del debito con un comportamento corretto che viene definito dall’articolo 4 del Decreto Legislativo 14/2019.

In particolare questo definisce che il debitore deve:

  • Illustrare in modo completo, trasparente e veritiero la sua situazione. In quanto deve fornire ai creditori le informazioni necessarie, oltre che appropriate allo strumento per la regolazione della crisi oppure dell’insolvenza.
  • Deve assumere delle iniziative che permettano una definizione della procedura rapida che non pregiudichi i diritti previsti per i creditori.
  • Gestione del patrimonio o dell’imprese mentre si svolge la procedura per la regolazione dell’insolvenza o della crisi sempre nell’interesse dei creditori
  • I creditori devono collaborare in modo leale con il debitore e i soggetti preposti devono rispettare l’obbligo di riservatezza sulle iniziative che vengono prese e sulle informazioni acquisite

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Come si interviene per la ristrutturazione del debito

Una volta che è stato riconosciuto un momento di difficoltà l’imprenditore ha la possibilità di valutare come avviare la sua operazione di ristrutturazione del debito.

Nella maggior parte dei casi è possibile scegliere di:

  • Rivolgersi a un consulente
  • Rivolgersi a una banca
  • Rivolgersi ad associazioni di categoria

Nella maggior parte dei casi, specie quando la situazione non è eccessivamente complicata è possibile scegliere di effettuare un accordo di ristrutturazione del debito mediante un finanziamento per consolidare i debiti.

Il finanziamento consolidamento debiti permette di soddisfare l’accordo di ristrutturazione andando a corrispondere quanto dovuto ai creditori.

Quali sono le principali soluzioni di ristrutturazione del debito?

L’accordo di ristrutturazione dei debiti si considera concluso nel momento in cui si procede all’approvazione del 60% dei crediti maturati, con una relazione redatta da parte di un professionista che deve certificarne l’idoneità.

Gli accordi per la ristrutturazione dei debiti prevedono all’interno del documento:

  • Dilazioni di pagamento previste
  • Abbattimento dei tassi di interesse
  • Cessazione dei beni ai creditori e rinunce a posizioni creditorie
  • Acquisizione di nuove garanzie per i creditori

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A questo accordo di ristrutturazione debito è necessario che vengano allegate:

  • Una relazione aggiornata sulla situazione patrimoniale finanziaria ed economica dell’impresa
  • Lo stato analitico dell’attività
  • Elenco analitico dell’attività
  • L’elenco analitico dei vari creditori e dei titolari di diritti personali e reali
  • Relazione del professionista sull’idoneità in merito all’accordo preso

Al termine dell’accordo di ristrutturazione del debito, l’imprenditore insolvente o in crisi è riabilitato e può continuare a gestire la sua attività e procedere alla restituzione di quanto dovuto.

Conclusione

In conclusione possiamo definire come l’accordo di ristrutturazione del debito sia uno strumento da prendere in considerazione specie nei casi in cui in qualità d’impresa la crisi non sia risolvibile e non si voglia però al contempo perdere il controllo dell’attività.

Differentemente dalle altre procedure che si possono attivare, questa permette di pianificare in modo autonomo un accordo con i creditori che aderiscono al risanamento dell’impresa al fine di ridurre l’esposizione debitoria.

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