Come cancellare un protesto: guida 2023

Come fare a cancellare un protesto? Te lo spiego in questa guida.

Se hai subito un protesto perché non hai potuto pagare una rata del prestito cambializzato o un assegno, immagino vorrai sapere in che modo poter cancellare questa “macchia” sulla tua storia creditizia, giusto?

Ebbene, sei assolutamente nel posto giusto.

 

Fermo restando che puoi sempre richiedere un prestito come protestati, abbiamo creato per te  una guida completa alla cancellazione del protesto.

Vediamo dunque insieme come cancellare un protesto e come farlo in maniera semplice ed economica, riacquistando così una situazione più ideale nelle centrali rischi e in Camera di Commercio.

Che cosa è il protesto

Probabilmente la prima cosa che ti starai domandando è che cosa è il protesto.

Cancellazione protesto

Il protesto è un atto pubblico che accerta il mancato pagamento del titolo di credito, come una cambiale o un assegno bancario o postale.

Stando a quanto previsto dalla legge, i termini per poter dichiarare il protesto sono pari a un anno dalla data di emissione per le cambiali a vista ed entro uno dei due giorni feriali successivi alla scadenza per quelle a data certa.

L’assegno i tempi sono invece pari a quelli che la legge stabilisce ti attieni a presentare puntualmente il titolo, ovvero otto giorni se è pagabile nello stesso comune in cui è stato emesso il titolo, o quindici giorni se invece il titolo risulta essere pagabile in altro comune.

Conseguenze del protesto

Le conseguenze in caso di protesto sono piuttosto gravi.

Al mancato pagamento del titolo di credito sono infatti collegate le sanzioni amministrative che la legge ha previsto, e che per quanto riguarda l’emissione di assegni emessi senza provvista, cioè di assegni scoperti, sono relativi all’invio del tuo nominativo alla Prefettura, che a sua volta irrogherà la sanzione pecuniaria e provvederà a segnalare il tuo nome in qualità di insolvente alla Banca d’Italia, al fine di procedere all’inserimento nelle rispettive sezioni della Centrale di Allarme Interbancaria.

Insomma, già da queste poche righe dovresti aver compreso che subire un protesto ti chiuderà buona parte di tutte le strade utili per poter avere accesso a un nuovo finanziamento, ivi compresi anche i prestiti a protestati.

Cancellazione protesto

Quando infatti domandi un prestito, la banca effettua una valutazione del tuo merito creditizio presso tutte le principali  banche dati, ivi comprese quelle che attingono dal database CAI. Ne deriva che esser presente nella Centrale di Allarme Interbancaria farà intendere alla banca che hai avuto gravi problemi passati con i pagamenti dei titoli di credito e, di conseguenza, farà di te un cattivo pagatore con il quale probabilmente l’istituto di credito probabilmente non vorrà avere a che fare.

Come cancellare un protesto di cambiale

Ora che sai che cosa è un protesto e quali sono le principali conseguenze a cui andrai incontro, cerchiamo di comprendere in che modo puoi procedere alla cancellazione del protesto, cominciando da quello cambiario, che può avvenire in occasione di mancati pagamenti di prestiti cambializzati a domicilio o di prestiti cambializzati senza busta paga.

La legge prevede in merito che entro un anno dalla levata del protesto puoi effettuare il pagamento di una cambiale tratta o di un vaglia cambiario, domandando di seguito la cancellazione del proprio nominativo dal Registro Informatico dei Protesti.

La richiesta di cancellazione deve avvenire mediante deposito di apposita istanza, indirizzata al Presidente della Camera di Commercio territorialmente competente, presso l’Ufficio Protesti della stessa.

Tieni conto, in tal proposito, che il modulo da compilare per poter richiedere la cancellazione dei protesti si trova nella stessa Camera di Commercio, e che pertanto puoi collegarti al sito internet del tuo ente camerale, o recarti di persona presso la stessa struttura, per saperne di più.

Cancellazione protesto

Il documento dovrà inoltre essere corredato dell’effetto protestato e dell’atto di protesto, della quietanza di avvenuto pagamento sottoscritta dal beneficiario, della marca da bollo per atti amministrativi secondo l’importo vigente, del versamento dei diritti di segreteria, della fotocopia di un documento di riconoscimento e del codice fiscale del richiedente e della fotocopia di un documento di riconoscimento del presentatore se la domanda è depositata da terzi.

Modalità simili sono inoltre previste per la cancellazione del protesto in caso di protesto illegittimo o errato da parte del pubblico ufficiale. Se invece ritieni di esser stato vittima di truffe, devi “passare” mediante l’autorità giudiziaria.

Prima di occuparci della cancellazione del protesto di un assegno, concludiamo il tema della cancellazione del protesto cambiario soffermandoci per qualche secondo sull’ipotesi in cui tu voglia cancellare il protesto, ma sia passato più di un anno dalla sua levata.

In questo caso, la cancellazione del protesto può avvenire solo dopo che hai ottenuto la riabilitazione. Pertanto, se vuoi che il protesto sia cancellato dovrai inoltrare al Presidente del Tribunale della provincia di residenza una apposita istanza di riabilitazione, e solo dopo richiedere alla Camera di Commercio la cancellazione.

Come cancellare un protesto di assegno

Qualche importante differenza è prevista nel caso di cancellazione di un protesto di assegno. Rispetto a quanto previsto per la cambiale ed il vaglia cambiario, infatti, la legge non prevede l’immediata cancellazione dal Registro Informatico dei Protesti dell’assegno bancario o postale a seguito del sopraggiunto pagamento.

Cancellazione protesto

L’obiettivo della legge è infatti quello di tutelare la funzione di mezzo di pagamento propria dell’assegno, evitando che qualcuno possa farsi protestare il titolo di credito e ottenere la pronta cancellazione quando ritiene più opportuno.

Ne deriva che se hai subito il protesto e hai pagato quanto dovuto, hai diritto ad ottenere la riabilitazione solamente trascorso almeno un anno dal giorno di levata del protesto. Quindi, il tuo nome rimarrà pubblicato per almeno un anno nel Registro Informatico dei protesti, anche se hai provveduto a pagare il tuo debito.

Inoltre, trattandosi di cancellazione post-riabilitazione, dovrai prima chiedere la stessa al Presidente del Tribunale della provincia di residenza, e solo dopo aver conseguito il provvedimento di riabilitazione, potrai poi domandare la cancellazione del protesto al Presidente della Camera di Commercio.

A questo punto, non ci rimane che ricordarti che se vuoi avere maggiori informazioni sulla cancellazione del protesto di un assegno o di una cambiale, puoi contattare il nostro studio o rivolgerti direttamente alla Camera di Commercio.

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