Se sei un libero professionista o un lavoratore autonomo, ti sarai probabilmente reso conto quanto sia diverso accedere a un prestito personale o per la tua attività, rispetto a quanto invece non accada nei confronti di un lavoratore dipendente.
Naturalmente, non è affatto vero che come professionista tu avrai più difficoltà nell’accedere alla linea di credito di cui magari hai bisogno per motivi personali (cure mediche, acquisto auto, ecc.) o professionali (rinnovo del tuo studio, e così via).
Quel che invece è vero è che la richiesta e l’ottenimento di un finanziamento per lavoratori autonomi e liberi professionisti ha qualche particolarità che sarebbe opportuno cercare di chiarire. Continua a leggere per saperne di più!
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Prestiti liberi professionisti: quali sono?
La prima cosa che devi assolutamente chiarire prima di avanzare la richiesta di un prestito per liberi professionisti, è… a cosa ti serve?
Un prestito per libero professionista, infatti, non è altro che un finanziamento destinato a chi non è lavoratore dipendente, ma svolge un’autonoma professione.
A sua volta, chi svolge la libera professione come te, potrebbe avere bisogno di una somma di denaro per motivi strettamente legati alla propria persona o alla propria famiglia (pensa ad esempio a un finanziamento che ti permetta di ristrutturare il tuo appartamento) o alla propria professione (sempre in materia di immobili, pensa a un finanziamento che ti permetta di ristrutturare il tuo studio lavorativo).
Al di là di quelle che saranno le tue scelte, non cambia naturalmente il fulcro documentale sulla base del quale la banca andrà a effettuare le proprie valutazioni: come vedremo tra poche righe, infatti, i documenti che dovrai consegnare all’istituto di credito saranno sempre gli stessi.
Quel che invece potrebbe cambiare è la gamma di prodotti che ti potrebbero essere riservati: ti consigliamo pertanto di chiarire subito e in maniera trasparente quali sono le finalità, al fine di arrivare alla definizione della forma tecnica di prodotto più adatta alle tue esigenze.
In tal senso, ti ricordiamo che oltre al prestito personale o al prestito per la tua professione, potrebbe essere utile accedere a forme alternative di finanziamento come, ad esempio, un fido di conto corrente per la gestione della tua liquidità professionale, una carta di credito con un plafond (massimale) che ti permetta di effettuare con comodità le spese previste, o ancora un mutuo ipotecario e tanto altro ancora.
Insomma, tante forme di finanziamento all’interno delle quali dovrai essere in grado di trovare la tua preferita.
Come richiedere i prestiti liberi professionisti
Come ti abbiamo ricordato nelle righe che precedono, non esistono particolari differenze nella documentazione che dovrai presentare all’istituto di credito per poter avere accesso ai prestiti per liberi professionisti.
Sia che la tua esigenza sia di natura prevalentemente personale, sia che sia di natura puramente professionale, avrai infatti la necessità di consegnare alla banca una copia di:
- Documenti di identità in corso di validità, come la carta di identità (o il passaporto) e la tessera sanitaria regionale (o codice fiscale);
- Documenti comprovanti il reddito, come la dichiarazione dei redditi / modello Unico, ed eventuale documentazione integrativa come la copia delle fatture, un business plan, un elenco clienti, e quanto ti verrà domandato dall’istituto di credito in sede di richiesta.
A questi documenti potrebbe inoltre essere opportuno aggiungere nuova documentazione, sempre nel caso in cui ti venga richiesta dall’istituto di credito.
È il caso, per esempio, dei documenti che andranno a giustificare la tua spesa, soprattutto nell’ipotesi in cui questa venga sostenuta per scopi professionali (es. preventivo per la ristrutturazione, ordine di acquisto di un veicolo professionale o di un macchinario, ecc.).
Prestiti liberi professionisti con garante
A proposito di similitudini tra i prestiti per liberi professionisti e prestiti personali “tradizionali”, non possiamo che tracciare una linea di similitudine per quanto concerne i garanti.
È infatti possibile che l’istituto creditore al quale ti stai rivolgendo, durante l’analisi della tua pratica, si renda conto che il tuo merito creditizio non è ritenuto sufficiente per il rispetto delle proprie politiche di concessione dei finanziamenti e, per poter integrare le garanzie che già offri, ti possa domandare l’intervento di un garante. Ma chi è costui?
Come dovresti già sapere se ci leggi da qualche tempo, il garante (o fideiussore), è colui che potrebbe intervenire nel tuo interesse, in favore della banca / finanziaria, nell’ipotesi in cui non sia più in grado di rimborsare regolarmente il finanziamento.
In questo caso, infatti, sarà il garante a subentrare in qualità di debitore, pagando il dovuto al creditore (fermo restando che poi il garante probabilmente si rifarà su di te, al fine di poter soddisfare la propria posizione).
Per questa sua importanza, generalmente la banca gradisce che il garante sia persona nota e dalla conosciuta solvibilità, o per lo meno abbia da presentare una busta paga pulita e libera da altri impegni, oltre che sufficiente da poter essere occupata dal tuo debito, qualora ne occorrano i casi.
Altre volte invece la figura del garante non è richiesta o non è disponibile, e la banca potrebbe allora domandarti una ulteriore forma di garanzia, come ad esempio l’ipoteca su una casa, un pegno su un bene mobile registrato, e così via.
Prestiti liberi professionisti e autonomi segnalati in CRIF e cattivi pagatori
Concludiamo questo nostro breve approfondimento sui prestiti per liberi professionisti e lavoratori autonomi, occupandoci di un caso che potrebbe – purtroppo! – essere ancora il tuo: la segnalazione in CRIF e le conseguenti maggiori difficoltà a ottenere una linea di credito utile per poter soddisfare i propri bisogni.
In realtà, se sei segnalato in CRIF non è affatto detto che tu non possa comunque ottenere il prestito che stai cercando. È tuttavia molto probabile che possa incontrare qualche difficoltà maggiore rispetto a coloro i quali non sono etichettati come “cattivi pagatori”: è in altri termini frequente che la banca cerchi di tutelarsi richiedendoti maggiori garanzie (abbiamo già parlato della presenza di fideiussioni, ipoteche e pegni) o magari riducendo l’importo del finanziamento che ti verrà concesso, o sottoponendolo all’ottenimento di una liberatoria da parte dell’istituto di credito che ha fatto la segnalazione in CRIF (e che attesta che hai risolto i problemi che hanno fatto scaturire la segnalazione in questione).
Un’altra alternativa che potrebbe esserti proposta è quella del prestito cambializzato. Il finanziamento cambializzato è una linea di credito che ti permetterà di ottenere la somma di denaro che desideri, pagando il debito non con le “comuni” rate del programma di rimborso – come avviene tradizionalmente in caso di un qualsiasi prestito – bensì attraverso il pagamento puntuale delle cambiali, titoli di debito esecutivi che permetteranno alla banca / creditore di poter ottenere più facilmente la soddisfazione del proprio credito nel caso in cui tu non sia più in grado di pagare quanto dovuto.
A questo punto, non possiamo non ricordarti ancora una volta che siamo a tua completa disposizione qualora tu voglia saperne di più sui prestiti per liberi professionisti e per lavoratori autonomi. Tutto quello che dovrai fare è contattarci, scrivendo quel che desideri conoscere: sarà nostro piacere condividere con te qualche riflessione per poterti permettere di ottenere i migliori finanziamenti per le tue esigenze!
Sono un lavoratore autonomo la mia banca non mi da un prestito perché la dichiarazione di redditi scorsa e stata chiusa in negativo, quest’anno lecose stanno dando bene ma non posso investire sul lavoro perché non ho disponibilità di contanti per per far girare tutto il mio bisnes come posso fare ?
Buongiorno, se il lavoro quest’anno vanno bene provi a chiedere alla sua banca se può integrare documentazione che attesti entrate e uscite 2017.