Finanziamenti attività già avviate

Stai cercando un finanziamento o prestito per un’attività economica già avviata?

Vuoi rilevare un’attività già esistente (negozio, laboratorio, azienda di servizi, etc), ma non hai a disposizione tutto il denaro necessario?

In questo articolo ti spiegherò cosa sono e come funzionano i finanziamenti per attività commerciali già avviate.

Di solito questa tipologia di finanziamenti richiedono maggiore attenzione da parte delle Banche, non sono come i prestiti personali, solitamente più facili da ottenere a meno che tu non sia considerato un cattivo pagatore.

Purtroppo le banche vogliono garanzie certe (possedere un capitale proprio, un altro reddito personale dimostrabile, etc), non si accontentano del bilancio dell’attività che vorresti acquistare: con la nuova gestione, non è detto che i guadagni futuri siano uguali o superiori a quelli passati.

Le finanziarie invece sono più flessibili e ben disposte a erogare prestiti, ma tendono a prestare somme di denaro più piccole rispetto alle banche.

Questo comunque non è un difetto, perché in genere i soldi proposti bastano per coprire gran parte dell’investimento. In più le finanziarie sono molto più veloci nell’approvare il prestito.

Prestiti e finanziamenti agevolati alle attività già avviate: cosa devi sapere nel 2022?

Per ottenere tassi d’interesse più vantaggiosi e modalità di rimborso più favorevoli, dovresti puntare a ottenere un prestito agevolato. Cioè un finanziamento in cui i tassi d’interesse siano molto bassi, se non nulli (in questo caso si parla di finanziamento a tasso zero).

Ancor prima di aver ottenuto il tuo finanziamento, ti renderai conto che ci sono due punti fondamentali collegati alla restituzione della somma ricevuta:

  1. Dovrai scegliere con attenzione modalità e termini per la restituzione.
  2. Dovrai considerare bene i tassi d’interesse applicati al denaro ricevuto.

Avrai senz’altro sentito parlare di TAN e TAEG. Queste due sigle si riferiscono ai tassi d’interesse che vengono applicati sul capitale elargito da chi ti ha prestato il denaro. Entrambi sono espressi in percentuale e si calcolano su base annua.

Il TAN è il Tasso Annuale Nominale, mentre il TAEG è il Tasso Annuale Effettivo Globale. Si comprende quindi che il TAEG è un indice che ti fa capire meglio la reale incidenza del prestito richiesto (tiene conto del costo complessivo del finanziamento).

In genere per accedere a un prestito agevolato occorre rispettare requisiti precisi, decisi dall’ente o dall’istituto che disporrà il finanziamento. Esempi classici sono:

  • Il prestito d’onore (per giovani, studenti o disoccupati).
  • I prestiti per le PMI, le piccole medie imprese (concessi dagli enti locali che in questo modo vogliono incentivare l’economia del loro territorio).

Finanziamenti a fondo perduto alle imprese già avviate

I finanziamenti a fondo perduto, invece, hanno una caratteristica ancor più interessante: non obbligano a restituire la somma ricevuta, né hanno un tasso d’interesse. Ne esistono sia per attività non ancora avviate, sia in forma di finanziamenti alle imprese già avviate.

Sono in pratica delle donazioni controllate, in altre parole degli investimenti che un ente pubblico (comuni, regioni, comunità europea, etc), oppure privato (per esempio Invitalia, il Fondo per la Crescita Sostenibile) elargisce per andare ad aiutare particolari cittadini:

  • Imprenditori che intendono avviare o consolidare la propria attività.
  • Categorie socialmente svantaggiate come giovani, donne, disoccupati, chi risiede in una zona economicamente depressa, chi lavora in un settore in crisi, etc.

Il bando di finanziamento è il documento che contiene tutte le regole su come funziona quel particolare tipo di finanziamento: a chi è rivolto, quali sono i requisiti minimi, come si deve presentare la richiesta, qual è la somma ricevuta, etc.

Ci possono essere difetti per i finanziamenti a fondo perduto?

Alcuni difetti dei finanziamenti a fondo perduto potrebbero essere:

  1. La produzione di molti documenti nella fase iniziale di richiesta.
  2. Tempi di attivazione mai brevi.
  3. I soldi non ti saranno versati tutti subito, bensì in un periodo di tempo anche lungo, man mano che lavorerai nella tua nuova attività.
  4. Andrai incontro a una verifica su come starai usando i soldi concessi. Se non rispetterai i vincoli di concessione, la somma potrebbe anche essere cancellata.

Il principale rischio che corre chi rileva un’attività già avviata è quello di ereditare anche i frutti della cattiva gestione precedente. Cioè ereditarne i debiti e l’immagine deteriorata.

Spesso i rischi economici sono nascosti, e diventano visibili solo in un secondo tempo, quando si diventa proprietari dell’attività. Anche l’immagine pubblica dell’attività si potrebbe palesare dopo, quando sarai tu in prima linea a contatto con il mercato.

Anche le aziende troppo incentrate sulla figura del vecchio proprietario potrebbero creare problemi:

  1. Per quanto riguarda l’organizzazione, i processi aziendali potrebbero essere così legati a una singola persona, da risultare irrealizzabili nella nuova gestione.
  2. Oppure i clienti e i fornitori potrebbero essere troppo legati alla vecchia impresa.
  3. Infine i prodotti, già rodati e disponibili sul mercato, potrebbero non essere più in sintonia con la nuova filosofia aziendale.

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Requisiti per ottenere prestiti per attività commerciali già avviate

Esistono dei requisiti fondamentali per ottenere prestiti per attività commerciali già avviate:

  • La tua età deve essere compresa tra i 18 e, in genere, i 70 anni.
  • Il tuo reddito personale deve essere verificabile.
  • Devi risiedere in Italia
  • Devi essere titolare di un conto corrente bancario.

Ottenuto il prestito per attività già avviata, devi anche pagare le rate con puntualità. Se tu ritardassi una sola volta il pagamento, chi ti ha concesso il denaro potrebbe interrompere il finanziamento e addebitarti tutte le spese bancarie ed eventuali penali. Inoltre questo ridurrebbe la tua possibilità di ottenere un credito in futuro.

Chi ci finanzia, poi, può richiedere anche altri requisiti, garanzie accessorie:

  1. Garanzie reali.
  2. Coinvolgimento di altri soggetti.
  3. Coperture assicurative.

Molto spesso ti sarà richiesto di presentare un business plan, cioè un piano d’impresa. Si tratta di una scheda analitica che illustrerà il piano completo di tutte le spese: delle uscite (necessarie per avviare la tua impresa) e delle entrate (quello che prevederai di ricavare).

Il tuo business plan dovrà essere un prospetto dettagliato e minuzioso, dove non dovrai sottovalutare neanche l’analisi della nicchia di mercato e del territorio in cui ti andrai a collocare, né tantomeno l’analisi della tua futura concorrenza.

In genere, le banche richiedono di dimostrare di possedere un proprio capitale o un altro reddito, patrimonio sufficiente a coprire l’importo mensile delle rate del piano di rimborso.

Cosa richiedono invece le Finanziarie come documentazione?

Le finanziarie, invece, richiedono anche:

  • Un documento preliminare di compravendita.
  • Il bilancio degli ultimi due anni dell’attività che vuoi acquistare.
  • La media mensile del cassetto degli ultimi due anni.
  • La dichiarazione dei redditi del proprietario precedente.

In caso tu sia valutato dalla banca o dalla finanziaria come una persona con scarsa affidabilità creditizia, però, non ti preoccupare: potresti ottenere comunque la somma necessaria avvalendoti della cessione del quinto del tuo stipendio o della tua pensione.

Il tuo datore di lavoro, in questo caso, farebbe da garante all’operazione.

Ultimo aggiornamento su artcolo Finanziamenti attività già avviate il 6 Gennaio 2022

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